La Grande Impresa – Servizio per indagine di Siero Prevalenza per Emergenza Covid 19

Abbiamo accettato di effettuare il servizio di Call Center per l’ Indagine di Siero Prevalenza, l’iniziativa promossa dal Ministero della Salute e Istat che si prefigge di capire come il Covid-2019 si sia diffuso anche all’interno del nostro territorio regionale e provinciale, della nostra Ferrara, in minima parte colpita dalla pandemia.

Dopo esserci documentate e dopo la formazione on line  sulla piattaforma gestionale del Ministero della Salute e con il costante supporto della nostra Referente Provinciale Rosanna Carroccia e al Referente regionale Giuseppe Schirripa, ci siamo fatte contagiare dall’entusiasmo degli altri volontari, conosciuti on line e con il trascorrere delle ore, è cresciuta in noi la consapevolezza di esserci addentrati in una grande impresa!

Grande impresa perché impegnativa dal punto di vista  umano ed importantissima per la tutela della salute nazionale: Grande impresa perché abbiamo l’opportunità di “entrare” nelle case di circa 700  nostri concittadini e convincerle a partecipare: molti ce lo permettono e sono anzi molto entusiasti e disponibili al dialogo e qualcuno si nega ( o rifiuta categoricamente rispondendo al telefono o addirittura non risponde alla chiamata),  nonostante la  partecipazione all’indagine, che consiste in un prelievo venoso, sia su base volontaria e gratuita! Si tratta proprio di una chiamata, una chiamata alle armi, si, perché il test sierologico è una delle armi che abbiamo per sconfiggere Covid 2019.

I cittadini che rifiutano di sottoporsi al test lo fanno per i motivi più svariati, dalla paura del contagio a quella dei prelievi, alla mancanza  di mezzo di trasporto per raggiungere il centro prelievi ed il rifiuto del prelievo a domicilio (“chissà cosa penseranno i vicini”); ma ciò che più ci  sorprende  è il rifiuto per motivi lavorativi, uomini e donne sane che dopo mesi di forzato riposo stanno timidamente ripartendo con le loro attività e “non hanno tempo” per un prelievo. Altri invece temono di risultare positivi e di dover essere sottoposti all’isolamento! Con alcune persone riusciamo a dialogare e trovare una strada per convincerli che si tratta di un dovere civico e per la salvaguardia della salute di tutti.

La disinformazione è stato perciò il grande scoglio iniziale insieme alla paura e alla diffidenza di molte persone, ma con il passare del tempo e grazie allo straordinario impegno di coordinamento  e assistenza del Focal Point e del referente provinciale Rosanna Carroccia,  sono state organizzate anche  giornata di prelievo il sabato mattina, per agevolare coloro che lavorano, sono stati diffuse tramite i social media informazioni riguardanti l’indagine in corso. Inoltre sono stati inviati  SMS a tutti i “prescelti” riducendo cosi la ritrosia per il “numero sconosciuto” dal quale arrivano le chiamate.

Straordinario è  anche lo spirito collaborativo che anima tutti i volontari CRI  partecipanti all’iniziativa da ogni regione italiana: attraverso la piattaforma digitale fornita dal Ministero della Salute è possibile la comunicazione in tempo reale tra tutti noi permettendo lo scambio di opinioni e la risoluzione di problemi , come ad esempio la possibilità di prenotare il test fuori dalla propria regione di residenza.

Grande impresa perché abbiamo potuto toccare con mano quanto la Croce Rossa Italiana abbia nell’immaginario comune sia una garanzia di fiducia e rispetto, per quello che da decenni realizza senza clamori ma con umiltà e coraggio ed il tempo donato volontariamente, sia quell’umanità con l’orecchio sempre teso verso chi ha bisogno anche solo di  parlare con qualcuno o di ricevere una parola di conforto  alle loro sofferenze.

In questi giorni di pallide prospettive per il futuro abbiamo ascoltato le voci disperate di chi ha perso il lavoro, di chi ha gravissimi problemi di salute, le voci depresse di chi soffre di tanti piccoli acciacchi ma che  paiono problemi insormontabili. Qualcuno di loro ha accettato comunque di partecipare all’indagine sierologica, felici di essere stati scelti ! Che gioia sentire che una signora di 95 anni ha accettato di sottoporsi al test (ovviamente domiciliare) felice di sentirsi ancora utile alla società !!!

Tanti genitori si consultano tra loro con serenità, amore e collaborazione familiare per sottoporre i loro bambini , già dai 2 anni di vita, al test perché vogliono sapere e tutelare la loro salute; figli di genitori anziani si rendono disponibili ad accompagnare il padre o la madre al centro prelievi perché sono convinti che sia giusto partecipare. Grande tenerezza fanno anche i neo diciottenni che devono prima consultarsi con il loro genitori, per paura di prendere la decisione sbagliata!

Grande impresa perché riceviamo ogni giorno , nelle circa 80 chiamate giornaliere, tanti consensi da persone che attendono la nostra telefonata, pronte a rispondere alle nostre domande, alcune delle quali appartenente alla sfera più personale e privata (ad esempio peso e altezza!!!), non solo perché il loro medico di famiglia  ha consigliato di partecipare ma perché lo ritengono un dovere civico ed un modo per tutelare la loro famiglia ed il luogo dove lavorano.

La fotografia che ci appare evidente da questa Indagine è quella di una provincia di Ferrara divisa in due, una che rifiuta quasi la malattia e vuole continuare a lavorare, l’altra altrettanto operosa ma che ha approfondito maggiormente il problema, si è informata e accetta di combattere la malattia dando il proprio contributo alla Ricerca scientifica.

Grazie quindi a Croce Rossa Italiana, al supporto tecnico di Michele Durelli nei primi giorni di attività, al nostro Presidente Nicola Angiuli sempre pronto al supporto morale nei momenti cruciali e a tutta l’organizzazione sanitaria dell’AUSL Ferrara che sta collaborando concretamente sul nostro territorio per la realizzazione dell’ Indagine di Siero Prevalenza e grazie a tutti i cittadini che partecipano donando il loro sangue alla ricerca scientifica.

Le volontarie Liliana Selmi e Laura Govoni