Centenario della morte di Henry Dunant

Heiden (Appenzel – Svizzera)

“Si spegne nel giorno di domenica 30 ottobre 1910 verso le ore 22. Le sue ultime volontà sono rispettate: nessuna cerimonia e la cremazione presso il cimitero di Sihlfeld di Zurigo” così finisce la nuova breve biografia in lingua francese di Roger Durand (Storico e Presidente della Associazione Henry Dunant – Gustave Moynier 1910 – 2010 Ginevra) uno dei massimi storici della vita di Henry Dunant.

Di seguito riportiamo qualche frase tratto dall’ultimo capitolo della breve biografia, capitolo che R.Durand intitola: “L’utopia alla nostra portata ”

Che cosa resta di questa esistenza così movimentata, così tormentata? Così vana e così feconda al tempo stesso?

Protestante convinto, spinto fino ai confini dell’illuminazione, Dunant fonda l’unione cristiana dei giovani di Ginevra, con Max Perrot. Ma soprattutto, egli partecipa in maniera determinante all’organizzazione planetaria di ciò che è diventato oggi gli YMCA. Questo movimento di giovani (e meno giovani) cristiani è attivo ancora nel settore molto conosciuto (gli ostelli della gioventù) e nel settore che era caro ai pacifisti degli anni 1890: il dialogo inter-religioso, il contributo alla costruzione della pace attraverso il rispetto delle convinzioni dell’altro.

Umanitario nel più profondo delle sue fibre filantropiche, Dunant creò la Croce Rossa e il Diritto Internazionale Umanitario, con Gustave Moynier. Neofita nella materia (in quel tempo si dedicava al raggiungimento del successo sociale e alla colonizzazione remuneratrice) (….) inventò come svolgere la pratica umanitaria nella sua globalità, così come oggi viene applicata a tutte le latitudini, unì gli elementi in un insieme coerente: internazionalità diventato poi mondialità, neutralizzazione, trattato diplomatico, preparativi in tempo di pace, emblema comune, professionalità dei soccorsi…. Soprattutto egli iscrive questi principi nella cornice della permanenza, in una durata senza limite, anche quando sembrava poco necessario, forse inutile.

Pacifista della prima ora, lui che ammirava sinceramente “la spada” di Napoleone III e il Dio delle armate, Dunant si impegna con lo zelo dei nuovi convertiti contro il militarismo e l’imperialismo delle grandi potenze del suo tempo, con Bertha von Suttner.

(…)

Dunant visionario. Dunant profetico. Dunant irritante, a volte al limite della tollaranza. Per la sua richiesta incessante di un mondo migliore e per la sua resistenza, nonostante i terribili handicaps della malattia, Dunant è un modello per noi.

Per il suo trionfo postumo, in quanto icona mondiale dell’umanitario, ci da la prova che l’utopia della vigilia è divenuta la realtà dei nostri giorni. ”

Roger Durand

Traduzione non ufficiale di M.Grazia Baccolo

fonte: http://www.caffedunant.it